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Tende da sole, come installarle senza intaccare decoro e vita in comune

Tende parasole: un grande classico delle liti condominiali, tra discussioni per il colore, dubbi sulla liceità della loro installazione, inquilini del piano di sopra che le sporcano e gatti dello stesso pianerottolo che le usano per passeggiate en plein air. Vediamo allora come è possibile regolarsi e tutelarsi in materia, per essere pronti prima che arrivi la bella stagione.

Autorizzazioni all’aggancio della struttura

Il presupposto di partenza è che l’installazione delle tende da sole è generalmente lecita e possibile anche senza autorizzazione da parte dell’assemblea condominiale a meno che esse non insistano su parti comuni condominiali: al massimo – e la questione è ancora dibattuta – vanno a interagire con la proprietà del piano superiore, laddove il sottobalcone si consideri appartenente al medesimo proprietario del balcone soprastante e non come parte comune anche al proprietario dell’appartamento sottostante. Tale distinzione è tipicamente quella tra balconi aggettanti (considerati solitamente di proprietà esclusiva  del proprietario dell’appartamento stesso, con inclusione anche del sottobalcone) e balconi incassati, nei quali in genere la pavimentazione e la parte sottostante sono ritenuti prolungamento del solaio interpiano e di conseguenza la proprietà si divide tra gli appartamenti dei due piani contigui. Sarà quindi necessaria tuttalpiù l’autorizzazione da parte del proprietario dell’appartamento del piano superiore (con il quale è meglio trovarsi in buoni rapporti), che dovrà acconsentire all’aggancio della struttura. Per evitare spiacevoli contenziosi e discussioni che possono rovinare l’armonia della vita in comune, è però consigliabile chiedere comunque, in assenza di articoli in merito nel regolamento maxresdefault

di condominio, l’assenso non vincolante di tutti i condomini. La necessità di un’autorizzazione amministrativa dipende dal singolo Comune di residenza, ed è bene verificarla prima di partire con i lavori.

Decoro architettonico e armonia cromatica

La questione che sempre emerge quando si parla di tende da sole è quella del decoro dello stabile. Una questione che  si applica non solo ai palazzi di lusso ma anche alle case popolari, essendo il decoro inteso come la presenza di una sia pur semplice linea armonica sulla facciata dell’edificio. Un’estetica anche di base è generalmente sempre presente e va sempre tutelata. Non sembra che le tende da sole ne costituiscano una palese violazione, giacché difficilmente arrivano a costituire addirittura un deprezzamento del valore economico dell’edificio. Devono però rispettare l’armonia della costruzione, e quindi il colore scelto dovrà intonarsi a quello della facciata e alle tonalità dell’ambiente circostante.

Una volta che il primo condomino, da vero pioniere, abbia installato le tende, è obbligatorio che gli altri mantengano per le proprie identici colore e foggia? Non proprio. Se il regolamento del condominio prevede specifiche norme in materia (o se le prevede una determinata norma comunale), sarà ovviamente obbligatorio attenersi a esse. In mancanza di regole chiare, l’obbligatorietà di installare tende dello stesso colore decade, ma rimane comunque consigliatissimo scegliere tonalità che ben si accordino sia con la facciata sia con i tendaggi già in essere, per evitare di incappare proprio in un peggioramento del decoro architettonico e in conseguenti annose (e odiose) liti fra condomini.

 

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